[:it]In occasione della serie di incontri divulgativi a tema PSR Puglia 2014-2020 che hanno avuto il via oggi, presso la sala convegni di Innovapuglia, si riapre il dibattito sul Piano di Sviluppo Rurale attraverso un interessante dibattito tra agronomi pugliesi e i responsabili pugliesi dell’attuazione delle misure, Giuseppe D’Onghia (Dirigente Sezione Attuazione dei Programmi Comunitari per l’Agricoltura e la Pesca Regione Puglia), Mariateresa D’Arcangelo (Responsabile Sottomisure 4.1.B e 6.1), Vito Ripa (Responsabile Misure Strutturali PSR Puglia 2014-2020) e Giambattista Ciaravolo (Responsabile Misura 121 PSR Puglia 2014-2020).
L’incontro si è focalizzato sulla Misura 4.1.A,” Sostegni per investimenti materiali e immateriali finalizzati a migliorare la redditività, competitività e la sostenibilità delle aziende agricole singole e associate” e sul “Pacchetto Giovani”.
L’intento è stato quello di instaurare un dialogo che potesse risolvere le criticità di interpretazione dei bandi e chiarificare gli aspetti meno chiari, in maniera tale che gli agronomi possano guidare le aziende agricole che si rivolgano a loro nella maniere giusta, proprio alle porte del rilascio dei fondi. Di base il processo di attribuzione dei fondi è il medesimo:
L’azienda o l’associazione di aziende agricole presenta la documentazione necessaria caricandola sul portale telematico, in base a questa documentazione, parte della quale viene valutata dal sistema in tempo reale, all’azienda è assegnato un punteggio. In base a questo punteggio viene stilata una graduatoria. Dall’emissione della graduatoria parte un periodo di verifica delle condizioni di ammissibilità dell’azienda o associazione che dura 180 giorni nel caso
MISURA 4.1.A Sostegni per investimenti materiali e immateriali finalizzati a migliorare la redditività, competitività e la sostenibilità delle aziende agricole singole e associate
BENEFICIARI. Sono beneficiari della misura 4.1.A, imprese singole (ovvero singole ditte, società, singoli imprenditori, etc.) e associazioni di agricoltori (ovvero OP. Reti di impresa etc.). Questa distinzione riflette uno degli obiettivi principali della Misura, quello di spingere le singole aziende agricole ad associarsi, promuovendo così uno sviluppo trasparente della filiera.
AMMISSIBILITA’ DEGLI INTERVENTI. La Misura specifica una lista di interventi ammessi, i quali devono rispettare i Criteri di Selezione e gli obiettivi specificati nella norma. Tra questi rientrano:
- Fabbricati, costruzione ex-novo e ammodernamento.
- Macchine e attrezzature, acquisto o leasing a solo uso aziendale
- Interventi per la produzione di energie rinnovali a solo uso aziendale
- Acquisto di terreni
- Spese generali (tra le quali si contano gli onorari dei professionisti di consulenza e degli studi relativi al progetto)
- Interventi di miglioramento dell’impianto irriguo
CRITERI DI SELEZIONE. Essi rappresentano i criteri in base ai quali si va ad attribuire il punteggio con cui l’azienda può accedere in graduatoria.
I criteri di selezione si identificano in due categorie:
- Criteri indipendenti dalla Volontà del Richiedente: tra questi rientrano l’ubicazione dell’azienda, l’ambito territoriale etc.
- Criteri dipendenti dalla Volontà del Richiedente: ovvero la forma di contributo richiesta e l’adesione ai regimi di qualità
Il punteggio raggiunto viene visualizzato durante il rilascio telematico del piano di sviluppo aziendale, fatta eccezione per quei dati dichiarativi che necessitano di verifica (sostenibilità economica e qualità).
FORMA DI CONTRIBUTO. Le forme di contribuzione ammesse sono:
- Forma in conto capitale
- Forma mista
- Forma in conto interesse
ALIQUOTE CONTRIBUTIVE. L’ammontare del finanziamento concesso è calcolato come aliquota sulla spesa ammessa al finanziamento. Le aliquote contributive vengono calcolate in base alla tipologia di zona dove sorge l’azienda che fa richiesta di finanziamento, infatti verranno applicate aliquote maggiori per quelle aziende che sorgono in zone “svantaggiate”.
40 % Agricoltore singolo con azienda ubicata in zone svantaggiate, aree Natura 2000 e aree Naturali Protette;
30 % Agricoltore singolo con azienda ubicata in tutte le altre zone.
Agricoltore singolo che conferisce ad associazione di agricoltori o in caso di Progetto collettivo:
60 % azienda ubicata in zone svantaggiate, aree Natura 2000 e aree Naturali Protette;
50 % azienda ubicata in tutte le altre zone.
50 % Agricoltore singolo con investimenti in filiera corta con azienda situata in tutte le zone.
IRRIGAZIONE. Una parte molto importante e sulla quale si sono molto concentrati gli sforzi di scrittura della Misura, è proprio quella dedicata all’Irrigazione. Infatti, tra gli interventi ammessi ci sono anche quelli di ammodernamento degli impianti di irrigazione. La complessità di questa attività riguarda il suo obiettivo fondamentale, che è quello di creare un effettivo e documentato risparmio idrico per l’azienda, o l’associazione che ne faccia richiesta. Questo si riflette nella modalità di richiesta di finanziamento, che comprende la presentazione, tra la documentazione comune al resto degli interventi, di quella relativa al risparmio idrico che si intende realizzare. In altre parole, si deve presentare una valutazione ex ante della percentuale di acqua risparmiata a seguito dell’ammodernamento dell’impianto.
Le modalità di valutazione delle aziende che facciano richiesta di finanziamento per questa tipologia di interventi si differenziano a seconda della “bontà” idrica della zona in cui esse sorgono. Tale prima valutazione viene fatta su base particellare sul database del S.I.T. (www.sit.puglia.it). Una volta appurata la natura della zona, si avranno due tipologie di documentazione da presentare:
Per aziende che sorgano in zone “buone”, basta la valutazione ex ante del risparmio idrico, che deve rispettare le seguenti percentuali,
- 5% per impianti id microirrigazione
- 25% per impianti a scorrimento
- 20% altri impianti
Per aziende che sorgano in zone “non- buone”, oltre alla valutazione ex ante si deve presentare anche una valutazione ex post. Da questa valutazione deve risultare un risparmio del 50% di quello stimato, considerando per la valutazione il volume idrico complessivo consumato dall’azienda. Inoltre l’intervento può essere effettuato su terreni più ampi di quelli ammessi per aziende che si trovino in territori “buoni”.
Dal dibattito con gli agronomi si è evidenziato non solo un notevole interesse per le misure e per tutte le sfaccettature delle svariate applicazioni, ma anche l’urgenza di iniziare il percorso di finanziamento. Inoltre è palese l’interesse dimostrato dalle istituzioni per l’irrigazione di precisione e gli interventi irrigui mirati a generare non solo buone pratiche agricole, ma un risparmio concreto commisurato sulle esigenze e sulla natura dell’azienda.
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